Nella prassi riabilitativa degli arti inferiori, l’esercizio “straight leg raise” (SLR) è da molti anni considerato di comune impiego per il recupero del tono-trofismo che il quadricipite femorale ha perso durante il mancato utilizzo o l’immobilizzazione. Esso consiste in numerosi sollevamenti da terra della gamba infortunata mantenendo il ginocchio esteso.
Dalla letteratura in nostro possesso risulta chiaro come, nell’esecuzione di questa flessione dell’anca, vi sia un’importante attivazione del muscolo ileopsoas, maggiore di quella del muscolo quadricipite, che in realtà partecipa soltanto con il retto femorale, unico capo biarticolare. Allo stesso tempo, però, emerge anche come vi sia, in letteratura, grande discordia sull’azione che l’ileopsoas, e in particolare lo psoas maggiore, svolge a livello della sua origine, la colonna lombare. Numerosi modelli biomeccanici hanno tentato di simulare la dinamica della colonna lombare in risposta ad una contrazione dello psoas e molti sono concordi nell’affermare che essa subisce un aumento della sua lordosi fisiologica con importanti forze di taglio anteriori, applicate soprattutto a livello L5-S1, e carichi in compressione sui dischi intervertebrali. Nel caso dello SLR tutto ciò avviene soltanto da un lato ed agli eventi sopra descritti si deve aggiungere anche un aumento della mobilità dell’articolazione sacro-iliaca. D’altra parte è ampiamente riconosciuto come lo SLR test sia un utile strumento diagnostico la cui positività è segno di patologie del rachide lombare, quali sciatalgie o ernie del disco. Altri studi sembrano invece incoraggiare il potenziamento dell’ileopsoas, rilevando come esso sia responsabile della stabilità della colonna lombare. Non si può dunque affermare con certezza se l’allenamento di questo muscolo possa arrecare al rachide lombare danni o benefici; ciò che possiamo affermare invece è che lo SLR non è un esercizio specifico per il quadricipite femorale.
link: http://www.giorgiodelgobbo.it/2009/12/16/il-sollevamento-della-gamba-tesa/